lunedì 14 febbraio 2011

Il blog è mio

L’antropologia del commentatore compulsivo è ormai abbondantemente nota e studiata, e discende da quella dello scrittore compulsivo di lettere ai giornali: alla fine non fa male a nessuno, ma ti chiedi perché la tua quotidiana attenzione a riempire questo blog di cose che ai tuoi occhi siano almeno sensate e dignitose debba essere gravata da parole e frasi che con te e con quel tentativo di qualità non hanno niente a che fare: ed è evidente che al commentatore ragionevole passa la voglia quando gli sembra di essere entrato nel cortile dell’asilo. 
Lo scrive qui L. Sofri. Io lo condivido tutto. Anche se trovo sensato qualche disappunto.

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