venerdì 23 settembre 2011

Però l'annunciano pure in inglese

Alle 23.20 aspettiamo, dopo il quarto annuncio bilingue, che questo vecchio triste lurido treno (segnato per le 23) parta dalla Capitale verso quel Sud che - ora lo percepisco maggiormente - più profondo non potrebbe essere. Rimpiango già l'ormai lontana Polonia, da taluni pensata profondo Est d'Europa, ma in verità avviata a superarci (in fatto di civiltà ci surclassano) in tante cose.
A noi resterà il mare, il sole e ....Miss Italia.
P.S. Post scritto la sera del 22 settembre e non pubblicato perchè niente wifi a Termini

venerdì 8 luglio 2011

Le persone che erano

Partì Filomena una volta al mattino presto...
Si licenziò perchè non ce la faceva più a sostenere il lavoro in casa...
Vivemmo con persone amate senza saperlo, maltrattate senza accorgercene: un giorno qualunque spariscono e non ne parliamo più. Ci hanno lasciato un odore di varechina nella mano che ci strinsero, una carezza ruvida e impacciata, ci hanno lavato i pavimenti cantando per un'allegria che non provammo mai. Fu vita loro irriducibile che ignorammo finchè fu con noi e ora conosciamo solo perchè la perdemmo. Te ne parlo, mamma, perchè sarà così anche tra noi.
Erri De Luca, Non ora non qui, pag. 39.

sabato 25 giugno 2011

Fotografia dell'Italia

Sono convinto che con la fine di Berlusconi non finisce il berlusconismo, in particolare nella sua accezione di soggettivismo etico. E peraltro lo stesso opinionismo genera dei leader; guardi cosa è successo a Milano e soprattutto a Napoli…il problema vero, però, è che i Sindaci vincono le elezioni, divengono leader e poi si ritrovano disperatamente soli, senza punti di riferimento, senza sezioni di partito, senza associazioni e quindi senza soluzioni.
... Credo che il Paese non si sia mai smarrito, perché negli italiani ha sempre prevalso un sano egoismo interiore. C’è soprattutto da ricostruire una dimensione etica. Deve preoccupare la devastazione antropologica a cui siamo arrivati, il menefreghismo dilagante, il “lelemorismo” radicato, la curiosità morbosa sul sesso, l’interesse fuori controllo al gossip, al pettegolezzo, all’intrattenimento puro…
... Certo la partecipazione al referendum esprime un atteggiamento civico, ma le assicuro che la gran parte di coloro che sono andati a votare, sono tornati a chattare! Pensi che per gli italiani che usano la rete, il tempo medio di intrattenimento è 29 secondi…in 29 secondi non si costruisce nemmeno un pensiero, si soddisfa semmai una mera curiosità!...
Giuseppe De Rita, dall'intervista su L'Inkiesta Il berlusconismo sopravviverà a Berlusconi

giovedì 2 giugno 2011

Parole di conforto

In questi giorni stiamo cercando un senso alle cose accadute. E una consolazione, un conforto reciproco. Nulla è certo, pensavo e dicevo, ci regge una speranza. Una speranza che le cose accadute abbiano un senso.
Mi soccorre nel dirlo questa riflessione, ricordata da un libro di Erri De Luca, Alzaia.

"Tornate alla fortezza, prigionieri della speranza" è scritto in Zaccaria (9, 12) per annuncio di salvezza. La parola ebraica speranza è tikvà, che vuol dire anche corda. “Tornate alla fortezza, prigionieri della corda“ è la traduzione possibile del verso, che così richiamerebbe l’immagine di una liberazione di detenuti sciolti materialmente dai legami. L'ebraico muove sempre dalle cose concrete. Solo a forza di usare la parola corda essa diventa anche speranza. E' bello per me che la speranza abbia un’anima di corda. Essa trascina, lega, consente nodi, può spezzarsi...
...
Quando nell’Eneide Virgilio scrive: spes sibi quisque, ognuno sia speranza a se stesso, esclude funi e soccorsi. E’ la raccomandazione adatta a un alpinista impegnato in una solitaria integrale. Nella parola tikvà c’'è invece il senso di essere qualcuno e qualcosa che non lascia soli. Non sempre la speranza mostra la sua fibra di canapa ritorto, resistente. Però è bello sapere che essa ha quella tenacia d’origine. (pag. 31)

mercoledì 1 giugno 2011

Ciao bella mia

Stamattina saluteremo la nostra piccola Maria Karola. E' arrivata troppo presto e non ha avuto la forza di sopravvivere. Sognavamo di lei e per lei. Non sarà così. Ci ha però lasciato il dono di esserci, per poco, ma di esserci, con un corpicino e un nome. E con noi resterà per sempre.

giovedì 19 maggio 2011

Segni dei tempi

Piccoli segni mi aiutano a cogliere il senso dei pensieri in voga, delle cose che accadono. Il Tg5 di stasera è stato uno di questi. Ma è solo (?) un caso che sia il Tg5; gli altri non sono certo tanto diversi.
Danno la notizia di quel disgraziato (che sia a suo modo magari anche un genio del cinema non me ne frega più di tanto) che simpatizza per Hitler, allontanato da Cannes come persona non gradita. Cosa ti aspetti? Un brevissimo approfondimento. Con l'aria che tira, parlarne un attimo potrebbe servire. Ribadire - come da tv di servizio che parla a milioni di cittadini - alcuni principi di verità potrebbe aiutare a spazzare via un pò di sporcizia che c'è in giro.
10 secondi, invece! Perchè restano sì su Cannes (diamine, quanto è chic Cannes), ma si occupano della Canalis e di Clooney. Un servizio di due minuti, con buona pace di chi, come me, avrebbe preso Lars von Trier a calci in culo.

martedì 10 maggio 2011

La parola scritta

... Si trattenne su un'isola più vasta di Ischia, aspettando il permesso degli inglesi. Poi arrivò: barche a remi portarono i pellegrini sulla spiaggia di Tel Aviv. Gesualdo sbarcò zoppicando sulla terra della sua volontà... (Erri De Luca, Penultime notizie circa Ieshu/Gesù, pag. 85).
Ognuno in fondo ha una terra della sua volontà, talvolta diversa e più importante di quella natìa.
Quando la parola scritta illumina pensieri che non immaginavamo.

martedì 29 marzo 2011

La mamma degli idioti...

...forse allora lui ritiene che una ditta di Platì parta da Platì e vada a Milano a partecipare a una gara dell'Expo 2015. Mi sorprende tantissimo, perché allora vuol dire o che non ha capito nulla, o chi per lui, oppure siamo veramente messi male. Nicola Gratteri su Roberto Castelli.

lunedì 28 febbraio 2011

Bob e Suze

...Below is one more great item Rotolo auctioned--a postcard Dylan wrote to her from Rome, where he was vacationing in 1963.  As you can see, it's addressed to the apartment they shared on (positively) 4th Street.  He mentions that bella regatza (actually bella regazza, or beautiful girls) are everywhere, then invokes Rotolo's Italian heritage, ending with "Gotta go, gotta meeting with the Pope about all the colored people coming over here--Amore, Bob." Tratto da qui.






lunedì 14 febbraio 2011

Il blog è mio

L’antropologia del commentatore compulsivo è ormai abbondantemente nota e studiata, e discende da quella dello scrittore compulsivo di lettere ai giornali: alla fine non fa male a nessuno, ma ti chiedi perché la tua quotidiana attenzione a riempire questo blog di cose che ai tuoi occhi siano almeno sensate e dignitose debba essere gravata da parole e frasi che con te e con quel tentativo di qualità non hanno niente a che fare: ed è evidente che al commentatore ragionevole passa la voglia quando gli sembra di essere entrato nel cortile dell’asilo. 
Lo scrive qui L. Sofri. Io lo condivido tutto. Anche se trovo sensato qualche disappunto.

venerdì 21 gennaio 2011

Incroci straordinari

Bob Dylan e Joan Baez per Martin Luther King. L'Examiner dedica una pagina alla partecipazione dei due musicisti alla Marcia di Washington del 28 agosto 1963. E un'altra alla partecipazione di Dylan al primo Martin Luther King's Day del 20 gennaio 1986.



mercoledì 19 gennaio 2011

Ora il fine giustifica i mezzi

...Ma è meglio un politico puttaniere che faccia leggi non in contrasto con quelli che il Papa ha definito «valori non negoziabili», piuttosto che un notabile cattolicissimo che poi però fa leggi contrarie alla Chiesa. 
Questo scrive Vittorio Messori. Questo è lo specchio triste del cattolicesimo italiano.

lunedì 17 gennaio 2011

MLK



Temendo forse che non pochi ignorino chi fosse, Il Post ce lo ricorda in 15 punti.

venerdì 14 gennaio 2011

Terra e patria

...La pretesa di negare agli altri la nostra fortuna in nome del fatto che noi l’abbiamo ricevuta e loro no, è una cosa piccina e ignorante...
Mi è capitato di leggere questo scritto vecchio ormai di dieci anni. Forse lo scriverei oggi io.

mercoledì 5 gennaio 2011

Segni di sé

E se fosse ansia di seminare cose, di lasciare segni di sé, quella di tenere un blog o di essere su Facebook o Twitter? Un desiderio effettivo, più o meno consapevolmente avvertito da ognuno, di sentirsi oggi presente, vivo? Forse dovremmo riconsiderare quella voglia curiosa di commentare tutto e di dire "mi piace".