sabato 25 giugno 2011

Fotografia dell'Italia

Sono convinto che con la fine di Berlusconi non finisce il berlusconismo, in particolare nella sua accezione di soggettivismo etico. E peraltro lo stesso opinionismo genera dei leader; guardi cosa è successo a Milano e soprattutto a Napoli…il problema vero, però, è che i Sindaci vincono le elezioni, divengono leader e poi si ritrovano disperatamente soli, senza punti di riferimento, senza sezioni di partito, senza associazioni e quindi senza soluzioni.
... Credo che il Paese non si sia mai smarrito, perché negli italiani ha sempre prevalso un sano egoismo interiore. C’è soprattutto da ricostruire una dimensione etica. Deve preoccupare la devastazione antropologica a cui siamo arrivati, il menefreghismo dilagante, il “lelemorismo” radicato, la curiosità morbosa sul sesso, l’interesse fuori controllo al gossip, al pettegolezzo, all’intrattenimento puro…
... Certo la partecipazione al referendum esprime un atteggiamento civico, ma le assicuro che la gran parte di coloro che sono andati a votare, sono tornati a chattare! Pensi che per gli italiani che usano la rete, il tempo medio di intrattenimento è 29 secondi…in 29 secondi non si costruisce nemmeno un pensiero, si soddisfa semmai una mera curiosità!...
Giuseppe De Rita, dall'intervista su L'Inkiesta Il berlusconismo sopravviverà a Berlusconi

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